Una studentessa dell’Università di Trento, iscritta a Ingegneria, è stata rinviata a giudizio per violazione del sistema informatico dell’Ateneo per alzarsi un po’ il voto. Lo riporta il quotidiano locale “Il Dolomiti”. Non voleva un semplice 30, ma un 30 e lode.
La ragazza è finita a processo per fatti avvenuti nel 2015 e dovrà difendersi dalle accuse che vedono l’ateneo trentino come parte lesa. E’ infatti indagata per accesso abusivo a sistemi informatici e detenzione e diffusione di codici di accesso.
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Dovrà rispondere anche di falso, avrebbe aumentato un voto già registrato e verbalizzato un esame con la firma falsa di un docente.
Il quotidiano riporta che, in base alla denuncia dell’ufficio legale dell’ateneo, si ipotizza che la studentessa del corso magistrale di ingegneria abbia sfruttato la sua conoscenza del sistema di gestione interna “Ateneo Esse 3”, approfondita durante la sua collaborazione con l’area amministrativa, per modificare l’esito degli esami.