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Volontari per la ripresa scolastica nelle zone terremotate

In occasione della  Conferenza di Servizio tenutasi il 12 luglio scorso tra l’U.s.r. dell’Emilia Romagna e i Dirigenti Scolastici delle scuole terremotate è stata avviata una ricognizione delle condizioni in cui le stesse scuole si trovano, per identificare gli interventi necessari ad assicurare il regolare avvio dell’anno scolastico.
A tale proposito, si è discusso sull’utilità di ricevere aiuti competenti, anche in considerazione delle numerose offerte di disponibilità giunte da parte di associazioni di volontariato e di organizzazioni senza fini di lucro per effettuare interventi a sostegno delle scuole colpite.
I Dirigenti scolastici si sono dimostrati, in generale, interessati ad di avvalersi del supporto di volontari organizzati, ma hanno posto delle condizioni che sono illustrate nella nota prot.9284 del 13 luglio 2012.
Innanzitutto, considerata la situazione di precarietà, i volontari devono essere organizzati ed autonomi in tutto (trasporti, vitto, alloggio, materiali didattici e di supporto, strumentazioni, collegamenti, ecc.), non essendo fattibile di porre in capo ai territori già colpiti l’onere di organizzazione.
Gli interventi devono esser, inoltre, gratuiti e senza alcun onere di spesa a carico delle scuole, degli Enti territoriali e dell’U.s.r., che non sarebbero in grado di sostenerli; e devono essere presentati in un quadro di progetto strutturato e dettagliato, che preveda l’indicazione delle finalità generali e specifiche, la durata temporale, il target di riferimento, le modalità organizzative. l’elenco del personale che effettuerà l’intervento e la qualificazione di tale personale.
Il tutto deve tener conto della peculiarità del lavoro educativo, che richiede tempistiche più lunghe rispetto a qualunque altra attività.
“Se infatti consideriamo la necessità di sostegno pomeridiano allo studio, – si legge nella nota – si deve pensare a insegnanti non soltanto qualificati e del medesimo ordine, grado e tipologia di scuola rispetto alla realtà terremotata, ma anche a personale che possa fermarsi per un minimo di due mesi. Perché occorre tempo per contattare le scuole e i docenti e capire cosa si sta facendo, per conoscere gli allievi e le loro esigenze, per instaurare un rapporto di fiducia (anche con le famiglie), e così via”.
Diversamente, per attività ludiche e ricreative, ad opera ad esempio degli Scout, si può pensare anche a turnazioni differenti.
Le associazioni che fossero interessate a prestare il proprio sostegno alle scuole colpite dal sisma potranno compilare l’apposita scheda da inviare direzione-emiliaromagna@istruzione.it.
Lara La Gatta

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