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Volontariato al posto delle sanzioni a scuola. I casi dell’Emilia Romagna, Marche e Piemonte

Il volontariato al posto delle sospensioni. Le sanzioni disciplinari con funzione educativa, infatti, pur trattandosi di sanzioni, possono assumere un valore formativo di acquisizione di comportamenti più responsabili, di scelte “pensate” e non agite con impulsività.

Riordinare laboratori e biblioteche, fare volontariato o aiutare i compagni nello studio. Queste sono le principali sanzioni disciplinari per gli studenti previste dalle scuole dell’Emilia Romagna in alternativa alla sospensione.

L’ufficio scolastico ha reso noto un report in cui vengono analizzati i dati sulle sospensioni trasformate in volontariato e si sottolinea la funzione educativa di queste sanzioni alternative.

Report 30 11

Marche

Non è la prima regione che attua questa misura. A ottobre, nelle province di Pesaro e Urbino, attraverso un accordo con il CSV (Centro servizi per il volontariato) è nato un progetto per percorsi formativi alternativi alle sanzioni disciplinari.

Il protocollo prevede agli studenti destinatari di provvedimenti di sospensione per motivi disciplinari, si propone un’esperienza di volontariato nelle associazioni locali, come opportunità di crescita personale, di impegno e responsabilità.

Quando il consiglio di classe, per comportamenti particolarmente gravi e reiterati, arriva a deliberare l’allontanamento dello studente dalle attività scolastiche, per un tot di giorni, può convertire la sanzione in ore di attività socialmente utili, da svolgersi in una realtà di volontariato. Il tutto si realizza in accordo con la famiglia che viene coinvolta e chiamata ad accettare questo percorso.

Piemonte

La regione antesignana in questo percorso è il Piemonte. Sempre grazie a un accordo stipulato tra CTV, Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e Forum per il volontariato gli studenti delle scuole superiori sanzionati con una sospensione dalle lezioni svolgeranno attività socialmente utili presso organizzazioni di volontariato che permetteranno non solo di risarcire il danno arrecato con il loro comportamento a scuola, ma di avviare un cammino di maturazione per reinserirsi pienamente nella società.

Dal 2008 sino all’anno scorso sono stati circa 1200 i ragazzi sottoposti a sanzione disciplinare che hanno seguito i percorsi alternativi, mentre le scuole che hanno aderito al progetto sono più di 80, di cui una cinquantina solo a Torino. Si tratta soprattutto di istituti tecnici-professionali, anche se non sono mancate richieste di interventi di recupero per gli studenti dei licei.

Andrea Carlino

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