Fra la senatrice del M5S Bianca Granato e il ministro dell’istruzione Marco Bussetti non è proprio scontro aperto, ma poco ci manca.
Oggetto della contesa sono le dichiarazioni rese dal Ministro qualche giorno fa quando aveva detto che al sud la scuola ha dovrebbe affrontare in modo più efficace i problemi del tempo-scuola e della dispersione.
Ma aveva anche aggiunto che per fare questo sarebbe utile poter contare sul lavoro volontario dei docenti per tenere aperte le scuole in modo da poter organizzare anche in orario pomeridiano attività educative e didattiche in collaborazione con associazioni culturali e sportive del territorio.
Sulla sua pagina FB la senatrice pentastellata Bianca Granato interviene sulla questione, pur senza mai nominare il ministro Bussetti.
“Cari amici docenti – scrive Bianca Granato – comprendo le vostre preoccupazioni circa l’eventuale ‘volontariato’ da svolgersi per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, abbiamo visto di cosa sono stati capaci alcuni dirigenti da quando è nata la legge 107/2015 con il suo RAV (rapporto di autovalutazione) e il suo PM (piano di miglioramento) per obbligare o meglio indurre i docenti con le buone o con le cattive al molto sommerso con cui ormai si mandano avanti le scuole italiane, la maggior parte del quale, come ben sappiamo, non ha oltretutto alcuna ricaduta formativa sugli studenti, anzi il contrario”.
“Io – aggiunge la senatrice – come ho sempre fatto, sto dalla parte di chi non accetta di accollarsi gli oneri derivanti da una legislazione errata quale la legge 107/2015 e sto dalla parte di chi quindi rifiuta di sottoporsi al lavoro sommerso per principio, innanzitutto perché quel lavoro sommerso sottrae al precariato opportunità di collocamento e di stabilizzazione, secondariamente perché svilisce la funzione docente dirottando le energie destinate all’insegnamento in attività che con esso nulla, ma proprio nulla hanno a che spartire”.
“Se veramente si vuole migliorare la qualità dell’offerta formativa delle scuole italiane – prosegue Granato – bisogna investire risorse o impiegare in contrasto alla dispersione scolastica quelle investite in progettualità poco proficua” .
“Gli insegnanti – conclude la senatrice – per lo stipendio che percepiscono e per i sacrifici che affrontano quotidianamente meriterebbero ben altro che una pacca sulla spalla ed un bonus di merito, erogato perlopiù in maniera secretata e per aver fatto tutt’altro che gli insegnanti”.
Nella sua “lettera virtuale” ai docenti la senatrice Granato, molto abilmente, anziché chiamare in causa il Ministro che propone il lavoro volontario se la prende con i dirigenti scolastici colpevoli – a suo parere – di far lavorare gratuitamente i docenti più arrendevoli compensandoli, e non sempre, con il gettone del bonus per il merito. La forma è salva e lo scontro con il Ministro viene evitato.
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