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Volume alto delle cuffie? Vi state rovinando l’udito

Le notizie che arrivano dall’altra parte del mondo spesso suscitano ilarità o stupore. Quella che arriva dall’Australia genera sicuramente interesse. E un maggiore senso di responsabilità per salvaguardare la salute, ad iniziare da quella dei nostri ragazzi. Il Governo del più famoso Stato dell’Oceania ha infatti pubblicato un rapporto (chiamato Is Australia listening? e prodotto dal “National Acoustic Laboratories dell’Australian Hearing“, un’organizzazione statale per la prevenzione della sordità) attraverso cui rende noti i danni irreversibili causati all’udito dalla musica ascoltata con le cuffie di Ipod e lettori Mp3. E siccome quel che accade dall’altra parte del mondo avanzato prima o poi si catapulta anche da noi c’è da preoccuparsi.
Scientificamente il danno uditivo ancora non è stato ancora dimostrato. Ma quantitativamente sì. Almeno in base al sondaggio condotto su un campione di mille australiani di ogni età. Dall’ampio studio è risultato che, nonostante gran parte degli intervistati si renda conto che la causa principale della sordità è il livello elevato di rumore a cui può essere sottoposto il proprio sistema uditivo, oltre due terzi ascolta regolarmente la musica in cuffia. “Nel 76% dei casi il volume è sufficientemente alto da provocare danni”, spiega amaramente Harvey Dillon, coordinatore della ricerca. “I disturbi accusati dalla maggior parte della popolazione sono la diretta conseguenza di uno stile di vita: è  importante però  – continua il ricercatore – che le persone sappiano che i danni al sistema uditivo sono permanenti e possono essere causati da un singolo evento. Più di un quarto dei giovani non si rende ancora conto che i danni all’udito sono irreversibili”.
La conseguenza è che il 60% dei giovani, compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, accusa ormai più o meno cronicamente acufeni e fastidiosi ronzii. Poche incertezze anche sulla causa di questo tipo di problemi, destinati ad aumentare vista l’estrema dimestichezza con cui le nuove generazioni usano (e abusano) delle nuove tecnologie. Sempre secondo il dottor Dillon i motivi dei danni uditivi sarebbero derivanti “soprattutto dal volume troppo alto della musica ascoltata attraverso le cuffie di Ipod e lettori Mp3”.
Il messaggio, per chi sa coglierlo, è chiaro: l’educazione all’utilizzo corretto delle nuove tecnologie non deve riguardare solo internet e i cellulari, ma un po’ tutto il panorama dei new-media. Soprattutto dopo che, a seguito della convergenza telematica, questi congegni si sono sempre più ridotti di volume (oltre che di prezzo) e possono quindi essere trasportati ed utilizzati ormai praticamente da tutti e ovunque (scuola compresa). Spesso senza quasi che gli altri (familiari, compagni e decenti) se ne accorgano.
 
Alessandro Giuliani

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