Sul tema delle scuole in Calabria, si registra l’intervento della senatrice di Italia Viva Gelsomina Vono. Una nota contro alcune iniziative del sistema scolastico in Calabria e un auspicio su ciò che si potrebbe fare.
“La scuola è una delle massime istituzioni del nostro Paese e, durante questo periodo complicato, è stata punto di riferimento per i nostri giovani dal livello primario a quello universitario. Purtroppo però mi sconcertano iniziative di organizzazione del settore scolastico, come recentemente accaduto in Calabria, da parte di chi forse non ha nemmeno la dovuta competenza e conoscenza, demandati a provvedimenti amministrativi che, dispongono comportamenti specifici sulla base di “raccomandazioni”.
“Credo sia arrivato il momento, in Italia, di considerare in modo più accurato il sistema scolastico consentendo che tale mondo, così eterogeneo e difficile da comprendere e da gestire per la diversità di questioni da curare e di persone che lo vivono quotidianamente, sia dato in mano a chi la scuola la conosce profondamente come sistema sociale che non può essere un insegnante o un dirigente scolastico qualsiasi”.
“La scuola ha tante sfaccettature e non può essere considerata l’esigenza di una parte senza approfondire quella dell’altra parte tralasciando che, al di là delle questioni, l’ unico obiettivo è la tutela dei ragazzi per il vero sviluppo dei talenti di ognuno e per creare opportunità di crescita per tutti”.
“È opportuno che chi, a qualsiasi livello, si occupa di scuola o chi ha una posizione politica, per cui può e deve gestire anche situazioni che riguardano la scuola, sia in grado di confrontarsi positivamente con tutte le istituzioni del territorio e con gli enti specifici per concordare azioni anche in emergenza. L’ emergenza non significa essere in grado di ordinare raccomandazioni “in quattro e quattr’otto” ma pensare i contenuti dei provvedimenti volti veramente ad una soluzione tenendo in debito conto quanto già messo in campo dai dirigenti scolastici, a cui troppo spesso vengono ribaltate delle responsabilità che sicuramente hanno ma che, in base all’autonomia scolastica, dovrebbero poter gestire in modo adeguato alle strutture che presidiano”.