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Voti bassi o alti a inizio anno, Schettini: chi va bene non deve sentirsi Einstein, chi va male non deve sentirsi in difetto

Il celebre professor Vincenzo Schettini, volto del progetto editoriale “La Fisica Che Ci Piace“, ha pubblicato oggi un video, sul suo canale Instagram, in cui si è ripreso mentre è in classe e parla con uno studente, consigliandogli cosa fare per affrontare una prima interrogazione insufficiente.

“Il fatto che tu sia andato male è una fortuna”

Ecco le sue parole: “Il fatto che tu sia andato male oggi è una fortuna: sai perché? Perché in questo momento tu puoi prendere la situazione in mano. Se io ti avessi chiamato tra quindici lezioni tu avresti preso ancora meno come voto e avresti affrontato male il compito”.

“Prendi questa interrogazione insufficiente come una scrollata. Tirati su da questo cinque. Non voglio essere né troppo basso né troppo alto all’inizio dell’anno, perché chi va bene non si deve sentire Einstein e chi va male non deve sentire di avere qualche pezzo in meno. A te non manca assolutamente niente: lo studio, semplicemente lo studio. Mettiti a studiare e farai ancora meglio rispetto a tutti quanti”, ha concluso, lanciando un forte messaggio per tutti gli studenti, spesso schiacciati dai fallimenti.

“Chi fa scuola deve essere diretto”

Qualche mese fa, Schettini ha invece dato suggerimenti ai docenti. Ecco le sue parole: “I ragazzi hanno bisogno di quell’essere diretti che oggi è necessario. Anche chi fa scuola deve essere diretto, che tu sia rigoroso non importa. Quell’autorevolezza è la cosa che salva un docente. Un insegnante bravo, autorevole e rigoroso è seguito, punto e basta”.

E, sull’intelligenza artificiale: “Continuare a rincorrere una scuola che vuole essere finanziare il mondo del digitale significa non puntare su chi la scuola la fa, ossia i docenti. Vorrei finanziamenti che vadano a finire direttamente ai docenti, che li aiutino, pagati, a essere formati, e poi diventare persone che possano spendere quella formazione direttamente a scuola. In questo modo si investe sul motore della scuola, che sono proprio i prof”, ha concluso Schettini.

Redazione

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