Gli esiti degli scrutini o degli esami di Stato sono pubblici.
Il chiarimento è contenuto nella pubblicazione “La scuola prova di privacy”, il vademecum del Garante per la protezione dei dati personali per supportare le scuole nella gestione dei dati e delle informazioni di cui entra in possesso.
Le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di conoscibilità stabilito dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. È necessario però che, nel pubblicare i voti degli scrutini e degli esami nei tabelloni, l’istituto scolastico eviti di fornire, anche indirettamente, informazioni sulle condizioni di salute degli studenti, o altri dati personali non pertinenti.
Ad esempio, il riferimento alle “prove differenziate” sostenute dagli studenti disabili o con disturbi specifici di apprendimento (DSA), non va inserito nei tabelloni, ma deve essere indicato solamente nell’attestazione da rilasciare allo studente.
Anche con riferimento alla possibilità di fotografare i tabelloni scolastici, il Garante ha fatto presente che “nessuna norma del Codice sulla protezione dei dati personali preclude la piena pubblicità degli scrutini scolastici, la possibilità di accesso ai luoghi dove essi sono esposti e di trarne notizia prendendo appunti per usi personali, eventualmente anche con foto. Non si può utilizzare il Codice per precludere la piena pubblicità degli esiti finali: se poi vi fosse, a posteriori, un eventuale uso non corretto, questo sarebbe ovviamente verificabile.
Inoltre, i dati relativi agli esiti scolastici, per quanto riferiti a minori, non sono dati sensibili, non riguardano cioè informazioni sullo stato di salute, le opinioni politiche, le appartenenze religiose, l´etnia o gli stili di vita, ma attengono esclusivamente al rendimento scolastico degli allievi”.
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