Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n. 150, che introduce nuove regole per la valutazione degli studenti, la tutela del personale scolastico e l’istituzione di indirizzi scolastici differenziati, docenti e addetti ai lavori hanno mostrato dubbi e perplessità sulle novità introdotte, nello specifico sulla riforma del voto di condotta.
Da un’indagine on line condotta dalla Tecnica della Scuola, a cui ha partecipato un campione di 300 persone, per la maggior parte docenti (78%), ma anche genitori e altri, è emerso che il personale scolastico non riserverebbe molta fiducia rispetto all’introduzione del voto di condotta per ridurre i casi di violenza a scuola. In particolare, la metà degli insegnanti non pensa che la nuova legge metterà un freno a questo tipo di episodi di aggressione e bullismo. Al contrario, la multa fino a 10.000 euro per chi commette violenza mette d’accordo molti più prof: tre docenti su cinque pensano infatti di ottenere, con l’aumento esponenziale delle multe, maggiore rispetto nei loro confronti.
Alla domanda rivolta ai dirigenti scolastici, il 69% dei presidi ha espresso scetticismo, rispondendo “no” alla possibilità che il voto di condotta possa effettivamente ridurre episodi di violenza. Anche tra i docenti, circa il 46% ha manifestato una visione simile.
Un insegnante ha commentato: “Il voto di condotta potrebbe funzionare solo se accompagnato da misure educative concrete e non solo punitive”. Tuttavia, non mancano posizioni favorevoli. Un altro docente scrive: “Se ben applicato, il voto di condotta potrebbe essere un buon deterrente. Serve però coerenza da parte della scuola nel gestirlo”.
Sul tema delle sanzioni, in particolare la proposta di una multa fino a 10.000 euro per chi agisce con violenza contro il personale scolastico, la risposta è stata più netta. Tra i docenti, circa il 63% ritiene che la multa possa costituire un valido deterrente, mentre il 26% circa la giudica insufficiente.
Un partecipante ha sottolineato: “Le sanzioni economiche sono utili, ma è essenziale lavorare sulla prevenzione, formando i ragazzi al rispetto sin dalle scuole medie”. Un altro intervistato ha dichiarato: “La multa potrebbe far riflettere, ma non basta. Serve una riforma complessiva dell’approccio disciplinare a scuola”.
Tra i commenti liberi, diversi partecipanti hanno condiviso le loro preoccupazioni. Un genitore ha scritto: “Mio figlio ha assistito a episodi di violenza verbale in classe, e nessuno è intervenuto. Non credo che il voto di condotta possa fare molto se manca un intervento costante degli insegnanti”. Un altro insegnante ha aggiunto: “La scuola deve essere più severa, ma anche supportata dalle famiglie. Non possiamo affrontare tutto da soli”.
Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 18 al 22 ottobre 2024. Hanno partecipato 300 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.
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