Categorie: Politica scolastica

Voto di fiducia: che succede se il Governo “va sotto”?

Talora, formulare una ipotesi più o meno realistica ed esaminarne le conseguenze può essere utile e può servire ad analizzare meglio il problema che si ha di fronte.
L’ipotesi in questione è abbastanza semplice: la prossima settimana al Senato verrà posto il voto di fiducia sul ddl scuola; cosa potrebbe succedere se il Governo non riuscisse a superare questo ostacolo?
Secondo il parere di molti autorevoli commentatori, il presidente Mattarella scioglierebbe le Camere e si andrebbe alle elezioni anticipate.
Elezioni che si svolgerebbero però non prima dell’autunno.
Fino all’insediamento del nuovo Governo quello in carica si dovrebbe limitare all’attività ordinaria.
Il piano di assunzioni, ovviamente, sarebbe bloccato e, nella migliore delle ipotesi, verrebbero assunti subito un po’ di docenti (25mila, 30mila?) per la copertura del turn over.
Poi, dopo le elezioni, tutto dipenderà da quale sarà il partito (o la coalizione) vincente.
Se dovessero vincere il PD o il centro-destra il progetto di riforma della scuola attualmente in discussione verrebbe riproposto senza modifiche sostanziali (anzi, se vincesse il centro-destra il modello della chiamata diretta potrebbe essere ancora più spinto e per il PD sarebbe davvero difficile fare sbarramento alle Camere).
Ovviamente c’è anche un’altra possibilità: il M5S vince le elezioni a va al Governo. 
Sulla scuola si ripartirebbe dall’inizio e potrebbe essere ripreso in considerazione il progetto della LIP che però prevede investimenti di non poco conto, molto più consistenti dei 3 miliardi di cui si sta parlando ora.
Per mettere insieme la somma necessaria potrebbe non bastare un anno, anche perchè una vittoria del M5S metterebbe in moto richieste di intervento da parte dell’intero settore pubblico (rinnovo dei contratti, adeguamento di stipendi fermi da anni, e così via). Senza considerare che l’introduzione del reddito di cittadinanza, considerato dal M5S strategico e centrale, potrebbe far passare in secondo piano altri punti programmatici importanti.
Il nostro, però, è un “gioco” puramente astratto perchè per andare al Governo ci vogliono i voti e, allo stato attuale, ci sono soggetti importanti (i sindacati per esempio) che sul piano elettorale hanno pur sempre un loro peso: e francamente, in questo momento, non è molto realistico pensare che i sindacati rappresentativi possano sostenere più o meno apertamente il M5S nella prossima campagna elettorale.  Nè bisogna dimenticare che ormai il 50% degli elettori non va più a votare e questo potrebbe penalizzare di più il PD e molto meno la Lega.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Dl sport e scuola, D’Aprile (Uil Scuola): “973 unità ATA saranno rimosse senza possibilità di sostituzione”

Il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile, ha espresso preoccupazione riguardo al decreto…

18/07/2024

Assegnazioni provvisorie, titolare su materia e specializzata sul sostegno, quale classe di concorso ha precedenza?

Con la nota ministeriale del 4 luglio 2024 il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha…

18/07/2024

Abbandono scolastico, aumenta se i genitori sono poco istruiti: lo dice l’ISTAT

Resta fondamentale il livello di istruzione dei genitori per i percorsi di studio dei figli:…

18/07/2024

Scuole paritarie, dal PNRR 45 milioni per progetti contro la dispersione scolastica, la nota del MIM

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato oggi un avviso rivolto alle scuole secondarie…

18/07/2024

Assunzioni in ruolo, supplenze e vincoli nella mobilità annuale per i neoassunti: facciamo il punto – DIRETTA ore 16,00

Il nuovo anno scolastico è alle porte e alcune operazioni, come ad esempio le domande…

18/07/2024

Come educare i nostri figli ad essere autosufficienti e indipendenti

In Italia la situazione sotto questo punto di vista evidenzia come si è ancora indietro…

18/07/2024