L’urgenza di individuare, in età scolastica, il problema della dislessia origina della mancata diagnosi e quindi dalla mancata valutazione della capacità di lettura dell’alunno da parte dell’insegnante. L’inserimento del voto di lettura ad alta voce nelle pagelle scolastiche della scuola elementare ridarebbe centralità al ruolo dell’ insegnante nell’individuazione dei disturbi dell’apprendimento, rileverebbe le difficoltà in tempi rapidi, “medicalizzando i bambini soltanto laddove si osserverà una insufficienza nella lettura protratta per l’ intero secondo anno della scuola elementare”.
Diventerebbe così “evidente la presenza di un disturbo di apprendimento e la necessità di effettuare un approfondimento presso le competenti unità operative di neuropsichiatria infantile”.
“E’ auspicabile promuovere forme di sperimentazione del voto di lettura, coinvolgendo le unità operative di neuropsichiatria infantile al fine di poter, con il prossimo anno scolastico, validare, con una semplice modifica della pagella scolastica, questa essenziale misura di prevenzione del disturbo”.
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