Intervenuta a Rai Radio uno, l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha parlato della riforma sul voto in condotta e sulla dispersione scolastica:
“Non ci sono grandissime novità in questa proposta di legge, si torna al 2009, alla riforma Gelmini. La Buona Scuola di Renzi aveva sostituito il voto in condotta con un giudizio in condotta, parliamo della scuola secondaria di primo grado, e adesso si torna al voto numerico. Per la scuola secondaria di secondo grado non cambia sostanzialmente nulla. Chi sbaglia dev’essere redarguito in qualche modo ma non basta, quello che bisogna fare è prevenire e secondo me quello che oggi non si fa in famiglia è parlare coi giovani che hanno pochissimi modelli positivi e tendono a sbagliare perché non conoscono altro, vanno rieducati, far capire loro quali possono essere le conseguenze dei loro gesti, spesso agiscono con molta superficialità e con ingenuità”.
Classi pollaio? “Quando lo dicevo io, sia da parlamentare che da Ministra, mi dicevano che le classi sovraffollate non esistevano. Ma quando insegnavo io (nella scuola secondaria di secondo grado) avevo classi con almeno 27 studenti, perché la legge Gelmini prevede questo. Ciò implica insegnare in maniera uguale per tutti, sapendo che ci sono alunni che hanno tempi di apprendimento diversi, e questo crea dispersione scolastica. Se vedete i dati, la maggior parte della dispersione scolastica avviene nel passaggio tra la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Questo significa costo per lo Stato, perché poi questi ragazzi non studiano e non lavorano”.