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Voto in condotta e il peso sulla maturità: gli studenti protestano in diverse scuole d’Italia

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April 05, 2025

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Dopo la firma del ministro Valditara all’Ordinanza ministeriale che definisce le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2024/2025, gli studenti prossimi alla maturità sono sul piede di guerra.

Ricordiamo che l’ordinanza stabilisce che solo chi ottiene almeno 9 in condotta potrà aspirare al massimo punteggio nei crediti scolastici. Chi scende sotto la sufficienza sarà escluso dall’esame, mentre coloro che ricevono un 6 dovranno presentare un elaborato su cittadinanza attiva e solidale. Le nuove disposizioni non riguardano solo episodi di bullismo o violenza contro docenti e compagni, ma colpiscono anche gli studenti che partecipano a occupazioni scolastiche.

Come riportato da Repubblica, in pochi giorni, infatti, gli studenti di Bologna hanno raccolto diecimila firme per chiedere l’annullamento delle sanzioni disciplinari e del 6 in condotta assegnato a chi ha partecipato all’occupazione del liceo Minghetti, noto per la sua forte tradizione di attivismo politico. La mobilitazione continua con il sostegno di ex studenti e numerosi genitori. La petizione sarà consegnata in prefettura, mentre per il 4 aprile è stato proclamato uno sciopero delle scuole bolognesi.

A Milano, i collettivi studenteschi si stanno organizzando per rispondere alla stretta disciplinare. Ettore C., 17 anni, del liceo scientifico Leonardo da Vinci, contesta il provvedimento: “Dare così tanto peso al voto in condotta è una strategia per scoraggiare le nostre forme di protesta. Dopo l’occupazione della scorsa settimana, io e un altro compagno rischiamo provvedimenti: forse un 7 in condotta, oppure dovremo scrivere un elaborato di educazione civica, ma nessuno ha ancora chiarito cosa comporti davvero”.

A Roma, la tensione cresce. Al liceo Virgilio, 14 studenti rischiano provvedimenti disciplinari, dopo che la scuola ha segnalato danni per 85mila euro. Tre di loro hanno già deciso di trasferirsi per evitare la bocciatura. Anche al liceo Manara si registrano proteste: sit-in e manifestazioni sono stati organizzati per contestare l’abbassamento del voto in condotta nei confronti degli studenti coinvolti nelle occupazioni.