La “grande svolta” ideata da Valditara in materia di valutazione degli studenti poggia su 2 pilastri, ben delineati dalla legge 150 dell’ottobre 2024: ritorno ai giudizi sintetici (e cioè al voto) per la scuola primaria e il maggior peso attribuito al voto di condotta nella scuola secondaria.
Sul primo aspetto la “riforma” è arrivata compimento nei giorni scorsi con la pubblicazione della relativa ordinanza ministeriale.
Del secondo pilastro dovremmo conoscere i dettagli nei prossimi giorni in quanto i relativi provvedimenti sono già stati trasmessi al CSPI che si è espresso il 31 gennaio.
Su entrambi, il massimo organo collegiale della scuola si è espresso favorevolmente e quindi nelle prossime settimane il Ministro potrà portare a termine l’intera procedura.
Per quanto riguarda il voto di condotta sarà necessaria una modifica al DPR 122 del 2009 in materia di valutazione degli alunni.
Come ormai dovrebbe essere ampiamente noto, e come ha ribadito il Ministro in una intervista rilasciata a Il Giornale di cui cbbiamo dato conto, “con un 5 in condotta si ripeterà l’anno scolastico, mentre con il 6 si dovrà sostenere un esame di recupero sui valori di cittadinanza”.
“Inoltre – ha detto ancora Valditara – il voto di condotta degli ultimi tre anni inciderà sulla valutazione finale della maturità. Gli studenti ammessi con il minimo dovranno presentare un elaborato sul comportamento, da discutere durante il colloquio orale”.
E non basta, perché cambieranno anche le regole delle sanzioni disciplinari: per fare questo bisognerà modificare il “vecchio” Statuto degli studenti e delle studentesse (DPR 249 del 1998).
Il nuovo Regolamento dovrà prevedere non solo l’allontanamento dalla scuola ma soprattutto lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’elenco fornito dal Ministero.
Su questo punto il CSPI ha fatto osservare che le scuole potrebbero trovarsi in difficoltà a sottoscrivere accordi e intese con strutture disponibili a questo e si tratterà quindi di vedere in che modo il Ministero riuscirà a sostenere concretamente le istituzioni scolastiche in questo delicato compito.
Le modifiche al DPR 122 e allo Statuto degli studenti e delle studentesse dovranno essere adottate altrettanti DPR entro il 30 aprile 2025.
Il Ministero dovrà quindi acquisire non solo il parere del CSPI, che come abbiamo detto è stato espresso il 31 gennaio, ma anche il “via libera” del Consiglio di Stato.
E, infine, trattandosi di decreti firmati dal presidente Mattarella, sarà necessario ottenere anche l’assenso degli uffici del Quirinale.
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