Oggi, 10 luglio, è stato approvato in commissione Cultura alla Camera il disegno di legge Valditara sulla riforma del voto in condotta e della valutazione degli alunni. Ricordiamo che l’esame del provvedimento prese avvio in Senato a fine novembre scorso e venne approvato dal Senato solamente il 17 aprile scorso. Dall’8 maggio scorso era in esame alla Camera.
“È un importante passo avanti per l’introduzione di norme decisive per ridare autorevolezza ai docenti e ripristinare nelle nostre scuole il principio di responsabilità individuale. Una cittadinanza matura implica doveri, oltre che diritti, e la consapevolezza di appartenere ad una comunità che richiede comportamenti solidali, ispirati alla cultura del rispetto, indispensabile per contrastare le varie forme di bullismo, e di violenza”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Nella conferenza dei capigruppo della Camera governo e maggioranza hanno preteso di portare in aula in fretta e furia il Ddl Valditara sulla valutazione delle studentesse e degli studenti, un testo profondamente sbagliato che tanto per cambiare persegue l’ossessione di cancellare le cose buone fatte dal Movimento 5 Stelle. In particolare, fanno danni alla scuola reintroducendo il giudizio sintetico, andando contro i qualificati pareri contrari di molti esperti, compresi quelli che abbiamo ascoltato in commissione e nonostante non abbiano fatto alcuna analisi prima di prendere una decisione così importante. Non si capisce perché correre per approvare un provvedimento così delicato, inserendolo in un calendario d’aula già intasato dai decreti legge dello stesso governo. Pensano forse alla solita approvazione lampo senza un vero confronto sul contenuto?”. Così il deputato Antonio Caso, capogruppo M5S in commissione Cultura alla Camera.
Il disegno di legge, come abbiamo ripetutamente scritto in queste ultime settimane, prevede che l’applicazione delle diverse misure debba passare attraverso un regolamento del Governo da emanarsi entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del ddl stesso.
A questo punto, quindi, i tempi tecnici per consentire alle nuove regole di essere applicate dal prossimo settembre sono completamente saltate. L’unica possibilità potrebbe essere quella adottare, subito dopo l’approvazione della “riforma Valditara”, un provvedimento legislativo, un decreto legge che renda operative le nuove disposizioni anche senza il Regolamento: ma, come è facile comprendere, si tratterebbe di una procedura molto rischiosa che potrebbe non trovare d’accordo la Presidenza della Repubblica.
La riforma reintroduce il voto numerico per la condotta nelle scuole medie e superiori, sostituendo il precedente giudizio sintetico, che rimarrà solo per le scuole primarie. Il voto in condotta farà media con le altre materie.
Nelle secondarie di primo e secondo grado, gli studenti che non raggiungono almeno sei in condotta saranno bocciati. Un voto di sei comporterà l’assegnazione di un compito critico sull’educazione civica, mentre un voto inferiore a sei comporterà la bocciatura automatica. Inoltre, chi non supera l’otto in condotta perderà fino a tre punti di credito scolastico, influendo sul voto di maturità.
Le sospensioni fino a due giorni prevedono attività educative alternative e una verifica finale. Per sospensioni superiori a due giorni, gli studenti dovranno partecipare ad attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate.
Sono introdotte anche multe per i reati commessi contro il personale scolastico, con importi che variano da 500 a 10.000 euro. Queste sanzioni mirano a tutelare maggiormente il personale scolastico.
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