Attualità

Voto per i fuorisede, arriva il primo via libera: docenti, studenti e lavoratori potranno votare in un’altra residenza

Per tutti i lavoratori fuorisede, compreso il personale scolastico, ci potrebbero essere importanti novità sul fronte del rispetto dell’articolo 48 della Costituzione, l’esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini. Infatti, è stato dato il primo via libera della Camera alla proposta di legge che delega il governo a predisporre le norme attuative per consentire il voto dei fuorisede. 

La delega, tuttavia, prevede che si intervenga entro 18 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento e che il voto sia già previsto per le elezioni europee (ma difficilmente la legge sarà operativa in occasione dell’appuntamento nel 2024) e per le consultazioni referendarie.

Cosa prevede il testo

Come riposta Agi, il testo al momento è composto da un solo articolo e dispone appunto una delega al governo con un duplice oggetto: la disciplina dell’esercizio del diritto di voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro, cura, assistenza prestata in qualità di caregiver familiari, si trovano in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza; la rimodulazione delle tariffe agevolate per i servizi di trasporto in favore degli elettori che si recano a votare nel comune di residenza.

Con un emendamento approvato in Aula, è stata aggiunta al testo una maggiore specificazione. Nell’esercizio della delega il governo osserva i seguenti principi e criteri direttivi:

  • Con riferimento alle consultazioni referendarie, previste dagli articoli 75 e 138 della Costituzione, prevedere per gli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura, assistenza prestata in qualità di caregiver familiari, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi, in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza, la possibilità di votare nel comune di temporaneo domicilio;
  • Con riferimento alle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, prevedere per gli elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi, nell’ambito del territorio nazionale, in una regione diversa da quella del comune di residenza, la possibilità di votare su liste e candidati della circoscrizione elettorale di residenza presso sezioni speciali, a tal fine istituite in ogni capoluogo di regione;
  • Individuare i termini e le modalità per la presentazione, anche in via telematica, della richiesta per accedere al voto in un comune diverso da quello di residenza da parte degli elettori interessati, in occasione delle consultazioni referendarie ed europee.

Sara Adorno

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