Anche se è presto per tirare conclusioni definitive, per ora possiamo dire che la martellante campagna “i docenti non votano PD” lanciata nelle ultime settimane sui social network pare non aver dato i risultati che i promotori si aspettavano.
Poco dopo la mezzanotte, infatti, l’esito del voto è ancora molto parziale, ma qualche dato certo sembra già esserci: in Puglia e in Toscana la vittoria del centro-sinistra appare sicura, così come sicura è la vittoria del centro-destra in Veneto (ma in questa regione la sconfitta di Alessandra Moretti non può certamente essere messa in relazione con il ddl sulla scuola).
Pressochè sicura la vittoria del centro-sinistra anche in Campania e nelle Marche.
In Umbria e in Liguria la partita è ancora aperta ed è probabile si dovrà aspettare qualche ora per saperne di più.
Per intanto, però, un dato è certo: il mondo della scuola non è riuscito a influenzare più di tanto il voto regionale. Su questo punto varrà la pena nei prossimi giorni fare qualche riflessione più approfondita: forse bisogna incominciare a mettere nel conto che quello della scuola non è un tema che sembra coinvolgere ampli strati della popolazione.
Ma la domanda, a questo punto, è: quali conseguenze avrà il voto del 31 maggio sull’iter parlamentare del ddl? Difficile rispondere, almeno in questo momento; vedremo cosa accadrà il 3 giugno alla ripresa dei lavori in Commissione.
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