Leggere “In piazza contro il Preside dittatore della Scuola” in prima pagina sul Fatto Quotidiano mi ha fatto proprio arrabbiare. Sono tale (Preside) dal 1995, il primo anno in Veneto mi dissero” non cambi mai Direttrice”, parole che mi sono sempre rimaste impresse nella mente.Mi è piaciuto negli anni andare d’accordo con gli Insegnanti, seguirli, aiutarli, assisterli nei momenti più difficili, valutarli ed “accoppiarli” in team che hanno dato tanto alla Scuola d’Italia pubblica.
Mi è piaciuto lavorare con gli Ata, paurosamente dimenticati nel DDL 2994 di Renzi, gente che si fa un “ mazzo” così percependo uno stipendio basso che Voi giornalisti non potete immaginare. Mi è piaciuto tantissimo e mi piace ancora dedicarmi totalmente ai bambini disabili andando a tutti (o quasi) i gruppi operativi che li riguardano e vedere che Docenti di Sostegno facevano “miracoli” con loro e per loro. Li ho lodati questi docenti come potevo, sempre a parole. Non sono mancate le difficoltà non lo nego, ma le ho (non da sola) superate, sempre. Poche riunioni, sincere, fra noi. Senza perder tempo in cose inutili.
Loro, i bambini, sempre al centro. Ai Genitori dico sempre, che piaccia o no è così, che nella mia testa vengono prima i bambini disabili, poi i normodotati poi i genitori. Chiaro è che la divisione non è così netta ma dà l’idea di quello che ho in testa.
Ho lottato contro il Portfolio e contro leggi che non mi piacevano rischiando anche in proprio , per me stessa, sul lavoro. Dittatore non sono io, nè i miei colleghi, se ve ne sono o se avete la sicurezza che tali diventeremo mi congratulo. Leggete nel futuro.
Ma vi sbagliate, e tanto. Voglio rispetto, chiedo da anni d’esser valutata ma nessuno mi ha mai ascoltato, neanche nel PD, partito a cui sono iscritta. Ora forse arriverà e non posso che esser contenta ma non potrà nè dovrà esser un Consiglio d’Istituto a valutarmi. Non ci sto! Ho Superiori preparati e competenti che devono farlo. Noi Presidi abbiamo potere di vita o di morte? Ne siete certi? Sono la Preside delle Benedizioni di Bologna, nelle “mie” scuole mai ho proposto in quindici anni che ciò avvenisse, poi la “palla” è passata in mano al Presidente del Consiglio D’Istituto….e siamo stati benedetti. E sinceramente trovandomi nel mezzo di questa diatriba ho voluto fortemente rispettare la legge, vedremo il Tar cosa dirà. Non sono Dittatrice nè sceriffo e mai lo sarò.
Sono una donna normale cui piace capire e collaborare. Renzi ha permesso fossimo tutti insultati, derisi, considerati incapaci totali,addirittura “coglioni o mascalzoni” come riporta Travaglio. E adesso, ad emendamenti già approvati, a Roma tutto ci viene tolto, anche quel poco che avevamo come azione possibile. Quindi per favore attenzione alle parole: sono pesanti come pietre e fanno male. E spesso tornano indietro! Rispettateci e veniteci a conoscere in trincea. Io sto a Bologna : I.C. 20, sono sicura che sapete cosa è un I.C.!
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