A Bari è stato gridato inutilmente allo scandalo perché la preside, concedendo lo svolgimento della messa, ha solo applicato la norma ministeriale.
A sostenerlo è Nicola Incampo, responsabile Irc del sito CulturaCattolica.it e insegnante di religione cattolica nella scuola secondaria: commentando la celebrazione eucaristica svolta ad inizio anno durante l’orario di lezione, nel Liceo Salvemini di Bari, con l’autorizzazione della dirigente scolastica, Incampo ha espresso tutte le sue perplessità sulle polemiche che ne sono derivate.
“Ormai ci siamo abituati, quando succedono fatti del genere, qualcuno, ma solo qualcuno, pur di inveire contro l’ora di religione a scuola, dimostra “ignoranza in materia”. A queste persone non documentate – continua il docente di religione – vorremmo dire che non fanno parte del programma di religione cattolica incontri di spiritualità e celebrazioni liturgiche, né l’attuale normativa prevede di far celebrare atti di culto per gli alunni che si avvalgono di tale insegnamento”.
Per Incampo, a Bari sono state attuate “le normali vie istituzionali scolastiche, inoltrando cioè domande ai Dirigenti Scolastici e ai Consigli d’Istituto da parte di famiglie e/o alunni, Insegnanti di religione, essi possono essere legittimamente ed opportunamente, essere proposti e realizzati”.
“Infatti – ricorda Incampo – “Il Consiglio di Circolo o Istituto, …, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e della attività della scuola … nelle seguenti materie” (Cfr. comma 3 dell’articolo 10 del Decreto Legislativo numero 297 del 16 aprile 1994) e tra le attività della scuola al comma e) dello stesso articolo leggiamo ancora che Il Consiglio di Circolo o Istituto ha potere deliberante in merito ai “Criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extascolastiche, …, alle libere attività complementari,..”.
In conclusione, per il direttore del sito CulturaCattolica.it, “si nota chiaramente che non si tratta di iniziative connesse all’insegnamento della religione cattolica, ma di iniziative che acquistano legittimità nella scuola al pari di ogni altra attività di cui è viva la scuola. Ecco perché – conclude – noi diciamo W la Preside che non solo conosce la norma, ma la sa anche applicare”.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola
Se il patriarcato non c’entra, ma c’entra il fenomeno degli stranieri che stanno arrivando in…
Un nostro affezionato lettore, docente in un Istituto Comprensivo in cui vige la settimana corta,…
Ancora censure nelle scuole degli Stati Uniti : in Florida sono tantissimi i libri che…
Ormai manca poco all'attesissima pubblicazione del prossimo bando del concorso docenti 2024. Come ha già…
Nella puntata del daytime di oggi, 19 novembre, del talent show Amici, in onda su…
La fotografia delle scuole siciliane, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil, non è…