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Web, mai dire agli sconosciuti quale scuola si frequenta. Ma non per tutti è così

Secondo la Società italiana di pediatria al Sud un adolescente ogni tre sarebbe solito inviare foto, dare informazioni personali, come il proprio numero di telefono e l’indirizzo dell’istituto scolastico. Ma anche farsi vedere attraverso la webcam e soprattutto accettare incontri ‘reali’. È indicativo il fatto che resta alta anche la percezione del rischio riguardo una lista di comportamenti potenzialmente a rischio, come ubriacarsi o avere rapporti sessuali non protetti.
La tendenza – contenuta nel rapporto della Sip, “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti”, giunto alla 14esima edizione, presentato il 29 novembre – diventa ancora più preoccupante se si pensano che rispetto allo scorso anno i comportamenti potenzialmente a rischio sono risultati in aumento: in media in tutta Italia, oltre il 16% (contro il 12,8% del 2009) dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a uno sconosciuto, ed il 24,6% (contro il 20,7% del 2009) non ha esitato a inviare una sua foto.
Nella stragrande maggioranza dei casi, questi “sconosciuti” sono altri adolescenti, ma non sono rari i casi in cui l’interlocutore di cui non hanno notizie e referenze sicure sia un adulto. Resta alta, ma si riduce di anno in anno, la percezione del rischio riguardo una lista di comportamenti potenzialmente pericolosi che la Società italiana di pediatria sottopone da anni al campione, come ubriacarsi o avere rapporti sessuali non protetti. Aumenta anche (dal 67,4 al 68,2) la percentuale di chi dichiara, o ha la percezione, di adottare in modo deliberato comportamenti considerati rischiosi. Quasi inutile ribadire, alla luce dei risultati emersi, la necessità di avviare un percorso formativo sulla corrette gestione di determinate relazioni virtuali: risvegliarsi bruscamente può essere molto meno faticoso che trovarsi in situazioni spiacevoli.
Alessandro Giuliani

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