Così l’Italia complessivamente è al 37° posto nella classifica sulla capacità di sviluppare il capitale umano stilata ogni anno dal World Economic Forum, classifica che vede al top la Svizzera, seguita dalla Finlandia e al terzo posto da Singapore. L’Italia è superata in peggio solo da Lettonia, Croazia, Polonia e Grecia nell’area europea, con una Spagna più saldamente al 29esimo posto e una Francia al 21esimo. In buona posizione in classifica Gran Bretagna, al nono posto, e Stati Uniti, al 16esimo. Insomma c’è molto da recuperare e rischiamo di essere lasciati indietro dal gruppo di testa.
L’indice calcolato dal Wef misura la capacità dei vari paesi di sviluppare lavoratori capaci, istruiti e in buona salute, basandosi su quattro parametri: istruzione, salute e benessere, occupazione e ambiente di lavoro (trasporti, tlc e mobilità sociale).
L’Italia, se da una parte si guadagna il 19° posto per la salute e le condizioni sanitarie delle sue strutture del servizio sanitario e dei suoi dipendenti (siamo terzi per l’aspettativa di vita al mondo), dall’altra precipita al 75esimo posto in tema di partecipazione della forza lavoro (male soprattutto la partecipazione femminile e degli over 55) , la formazione, la capacità di creare e trattenere nel Paese i talenti e degli stipendi legati alla produttività (119esima), come pure dalla formazione professionale (111esima).
Risultati sostanzialmente pessimi anche nell’istruzione (al 40esimo posto) per via della scarsa qualità del sistema educativo (bene la scuola elementare, male la qualità dell’istruzione delle materie matematiche e scientifiche) e della mancanza di strutture tecnologiche nelle scuole.
Mali che la nostra classe politica conosce molto bene ma che non è ancora riuscita a trovare il tempo o la volontà per raddrizzarli. Una pagella sui mali del paese su cui riflettere e su cui invece si glisserà ancora una volta.
Più in generale sei tra i primi 10 Paesi sono europei: la dinamica Olanda è quarta, la Svezia quinta, la Germania sesta, davanti a Norvegia, Regno Unito e Danimarca.
Tra i Paesi mediorientali il primo è il Qatar al 18esimo posto. In Asia è il Giappone a mantenere, senza molte sorprese, il primato dell’efficienza del capitale umano al 15esimo posto. Mentre il primo tra i famosi paesi Bric è la Cina che si colloca in 43esima posizione. (IlSole24Ore)
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