Home Didattica Wrw: non solo leggere l’italiano ma anche scriverlo per conoscere la lingua

Wrw: non solo leggere l’italiano ma anche scriverlo per conoscere la lingua

CONDIVIDI

Breaking News

February 15, 2025

  • Pagelle primo quadrimestre, la lettera di una ds ai genitori: “Se non rispettano le vostre aspettative, non fatene un dramma”
  • Iscrizioni scuola, ragazzo con autismo rifiutato da 28 istituti. I genitori: “Non pensavamo potessero scegliere gli alunni”
  • Concorso docenti, 239mila domande per 19mila posti: il numero di candidati regione per regione
  • Violenza di genere a scuola: Gino Cecchettin incontra gli studenti – Diretta 25 febbraio ore 11

Quanto è praticata la lingua italiana nelle nostre scuole a livello di scrittura (e, soprattutto, di scrittura autentica) e di studio di una grammatica descrittiva? Poco, a quanto è dato sapere, mentre è certo che abbiamo spesso alunni che sono scarsamente motivati alla lettura e allo studio della letteratura, scrivono solo se costretti e con scarso coinvolgimento personale, commettono “sempre gli stessi errori” in ambito grammaticale.

E di fronte a questo evidente “abbaglio”, che fare?  “Mettere al centro l’alunno, creare contesti autentici, attivare problem solving, potenziare collaborazione e autovalutazione, valorizzare l’esperienza hic et nunc dell’alunno: sono davvero traguardi realizzabili? Come lettura e scrittura promuovono tutto questo? Come creare lettori e scrittori a vita?”.

Sono domande che un articolo sul Sussidiario di qualche anno fa venivano posti e a cui risponde esaminando il metodo Wrw, Writing and Reading Workshop. 

Di cosa si tratta? Si può definire “il Wrw come una vera comunità di lettori e scrittori, che, in un ambiente strutturato ma non controllato, si immergono nella lettura e nella scrittura, condividono significati, sperimentano tecniche e strategie. È un luogo di partecipazione, in cui è centrale il processo che conduce o ad un testo scritto finito, o alla costruzione del significato di un testo letto; ogni studente, infatti, è personalmente accompagnato dal docente in un percorso di maturazione, attraverso modelli testuali di riferimento e dentro una costante riflessione metacognitiva. L’alunno è continuamente supportato da strategie, procedure e routine, ma è chiamato a decidere e scegliere in autonomia per poi offrire un personale contributo alla pratica laboratoriale comune, in un continuo scambio di stimoli e feedback reciproci fra docente e studenti, o fra pari”.

In particolare, specifica l’articolo, “il processo di scrittura si dipana secondo alcune fasi: prescrittura, bozza, revisione, editing, pubblicazione del prodotto finale”.

Dunque lettura e scrittura insieme dal momento che “strumento essenziale in ambedue i laboratori è il taccuino, che non è un diario né un quaderno di esercizi, ma uno strumento personale dell’alunno per raccogliere idee, titoli, spunti, strumenti, citazioni…è lo specchio della personalità del lettore/scrittore, essenziale per valorizzare l’esperienza ed il percorso cognitivo-emozionale di ciascuno, nell’ottica di quella “personalizzazione” di cui da anni parliamo. Infatti, qui è il punto centrale del Wrw: uno sguardo unico e personale su ogni alunno, che ha nel docente il suo vero mentore, il modello vivente, che legge e scrive con lui”.