Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, al termine dell’incontro tra governo e Regioni in conferenza stampa ha tuonato: “A gennaio sarà un momento difficile: ci sarà l’apertura della scuola, la campagna vaccinale, il Covid e anche l’influenza. Se arriviamo al 7 gennaio con tutte queste cose insieme non ne usciamo. Pensate solo che il personale sanitario, impegnato per le vaccinazioni, sarà contemporaneamente impegnato sul fronte coronavirus e anche sul fronte dell’influenza che arriverà. Quindi il tema delle restrizioni adesso è importante. E il governo le sta valutando”.
Dunque ritornare tutti alla zona rossa, una posizione condivisa dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e da quello della Salute Roberto Speranza e dai rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche.
E Zaia ha pure spiegato: “Abbiamo avuto una riunione con il governo, importante, in cui tutti noi governatori abbiamo detto che cosa pensiamo. Per il Veneto, io ho detto che abbiamo necessità di adottare misure come Veneto, e necessità di capire come si chiude questa questione nazionale, altrimenti prendiamo noi delle misure autonomamente, perché il weekend si avvicina. Abbiamo poi chiesto che eventuali misure siano accompagnate da ristori per le categorie colpite, e il ministro Boccia ci ha rassicurato su questo, dicendo che ne ha anche parlato con il ministro Gualtieri. Ci incontreremo di nuovo stasera o domani mattina e io ho chiesto che sia presa una decisione sulle restrizioni. Altrimenti dovremo fare da noi”.
In sintesi dunque, considerato che nelle regioni che sono entrate in zona rossa ci sono stati significativi risultati, mentre gli altri territori in zona gialla hanno sofferto maggiormente, l’Italia dovrebbe tornare ad essere zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio.
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