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Zaia: inasprire le pene contro le baby gang. Assolvere la scuola

Tra il 2020 e il 2022 i reati commessi da minorenni sono cresciuti del 39% e il fenomeno non sembra fermarsi, anzi; nelle cronache si legge sempre più spesso di ragazzi che uccidono, rubano, picchiano, spacciano, disertano la scuola: che fare? 

Il Corriere della Sera ha intervistato il Governatore del Veneto Luca Zaia che subito dichiara: “Ci vuole una legge speciale per fermare la violenza o rischiamo il Bronx. Un 17enne di oggi non è un 17enne di 50 anni fa, va trattato da adulto”. 

E aggiunge, che non è una questione territoriale, anche perché “i social hanno accorciato le distanze e queste cose succedono dappertutto. Tra il 2010 e il 2022 i reati commessi da minorenni in Italia sono aumentati del 39% e nel 2022 gli arrestati del sono cresciuti del 25% sul 2021”

Alla base- per Zaia- ci sarebbero “problemi di varia natura: familiari, educativi, di disagio, di rapporti e di rispetto. Premesso che la stragrande maggioranza dei giovani non è criminale. Le chiamano baby gang ma queste sono gang e basta. Insomma, è arrivato il momento di fare qualcosa, anche per tutelare i molti ragazzi che studiano, lavorano e rispettano le leggi”.

“Un 17enne che stupra non può essere punito diversamente da un 18enne. La legge va cambiata. Propongo di abbassare l’età della punibilità. Chi stupra, chi uccide, chi va in giro per le strade a picchiare cittadini inermi dev’essere trattato come un delinquente adulto. E penserei anche a un inasprimento delle pene. Interverrei anche sui social, che talvolta disumanizzano e creano fenomeni emulativi”.

È vero che è meglio prevenire, aggiunge Zaia, “Ma non può essere l’unica soluzione e soprattutto le famiglie non possono chiamarsi fuori dalle responsabilità. Per non parlare della scuola”, da dove “ci arrivano racconti di insegnanti eroici. Che devono fare i conti con padri capaci dire “tu con mio figlio non alzi la voce”. C’è chi è stato picchiato. Se io prendevo un brutto voto passavo dei brutti momenti a casa ma i miei non si sarebbero mai pensati di incolpare il docente. Questo è diventato invece un Paese nel quale se il figlio viene bocciato scatta il ricorso al Tar”.

E Zaia conclude: “ora girano le bande e c’è l’ostentazione della violenza. Se non si corre ai ripari finiremo in un grande Bronx”.

Pasquale Almirante

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