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Zaini ultra-pesanti, il Miur dice a prof e case editrici d’intervenire

Il peso dello zaino non deve superare un “range” tra il 10 e il 15 per cento del peso corporeo; curare maggiormente l’educazione alla salute e la promozione di corretti stili di vita; promuovere l’educazione all’essenzialità organizzativa del corredo scolastico. Sono i passaggi principali, emessi dal Consiglio Superiore di Sanità, che nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione ha inviato attraverso una nota agli Uffici scolastici regionali e ai dirigenti scolastici per ridurre al minimo i danni derivanti agli studenti dal trasporto di zaini eccessivamente carichi di libri e materiale scolastico.
Nella nota di viale Trastevere si ricorda “che il peso eccessivo è causa di disagio fisico, che influisce sulla postura, sull’equilibrio, sulla deambulazione, anche se non sembra ancora scientificamente provato che influisca in maniera determinante su deformità vertebrali”.
Di sicuro quello che uno studente deve evitare è posizionare lo zaino solo su una spalla: la concentrazione del peso eccessivo su un solo lato del corpo produce, infatti, dei danni sicuri. Soprattutto ad un soggetto in crescita. A tal proposito i medici si raccomandano di indossare le borse “in maniera corretta, facendo sì che il carico venga ripartito simmetricamente sul dorso e non su un solo lato: un carico asimmetrico comporta come noto carico aumentato per il rachide in atteggiamento posturale non fisiologico”.
Ma la comunicazione ai direttori degli Usr e Capi d’istituto non riguarda solo una raccomandazione da “girare” ai diretti interessati, gli studenti, e alle rispettive famiglie. Alcune righe sono state destinate anche ai docenti ed alle aziende che producono i libri destinati allo studio: la nota spiega che esiste “una discreta variabilità sul peso trasportato da diversi studenti della stessa classe: questo implica una necessaria educazione all’essenzialità organizzativa del corredo scolastico da parte dei docenti e un maggior impegno in materia da parte delle case editrici di testi scolastici”. Il messaggio è chiaro: agli insegnanti, perché riducano i carichi di libri e corredi scolastici da portare da casa (ma perché non lasciarne a scuola almeno una parte?); alle case editrici, perché si impegnino in una spinta ulteriore all’uso dei testi digitali.
Alessandro Giuliani

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