Alessandro Zan, noto per il famoso decreto, poi bocciato, che prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili, a margine della manifestazione di Firenze indetta dopo il pestaggio al liceo Leonardo e a sostegno della preside che aveva difeso i valori antifascisti della Costituzione, ha dichiarato:
“Il ministro dell’Istruzione dovrebbe difendere la Costituzione di fronte ad atteggiamenti fascisti. La scuola è simbolo di libertà e la libertà è antifascista. Da quando c’è la destra al Governo alcuni gruppi di estrema destra si sentono legittimati a compiere queste azioni ed è grave che Meloni non abbia detto niente su quanto accaduto al Michelangelo”.
A sua volta la senatrice Donatella Campione di FI, componente della Commissione Giustizia, ha replicato: “Zan afferma che da quando la destra è al Governo gruppi estremisti si sentono legittimati a compiere violenze. Le cose non stanno così. È vero invece che finalmente si può portare alla luce e condannare che gruppi di estrema sinistra aggrediscono e picchiano con la scusa di fascismo ragazzi di destra che hanno la sola colpa di avere idee politiche diverse. Questo schema non funziona più. La violenza di sinistra non può essere considerata accettabile e restare impunita”.
E chi la punisce? I tafferugli? L’aggressione? Lo scontro? O verrebbe fatta una legge apposita per punire quella che la senatrice chiama “violenza di sinistra”?
Ma non solo: prima del Governo di destra, non si poteva portare alla luce la violenza o le aggressioni della sinistra? I giornali, i media tacevano queste presunte aggressioni della sinistra perchè avevano paura del governo di sinistra e ora con la destra al governo si sentono garantiti e quindi possono scriverne e denunciare? In verità, è difficile capire il ragionamento della senatrice.
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