Una sperimentazione didattica in due classi, per un totale di 47 alunni delle primarie, è stata avviata all’istituto comprensivo Ciresola a Milano, che è pure capofila del programma Modi: “Migliorare l’organizzazione didattica”.
Dunque, scrive Il Giorno, il progetto interessa 14 istituti, sia elementari che medie, mentre l’esperienza coinvolge altre scuole sparse in tutta Italia.
Proposto dal Miur, il metodo prevede di non assegnare esercizi da svolgere a casa ma con scansione completamente diversa della settimana scolastica.
Spiega un’insegnante di italiano, storia, immagine e inglese, con 25 alunni, di cui uno disabile: “Il nostro modello è a cicli ritmici. Funziona così: alle primarie per una settimana ci si dedica alle materie umanistiche che comprendono italiano, storia, geografia e in quella successiva al blocco scientifico che include matematica e scienze. Significa che se l’insegnante di italiano svolge la sua normale attività di mattino, nel pomeriggio quando arriva la collega dell’area logico-matematica non affronterà la sua materia ma approfondirà l’argomento umanistico, attraverso laboratori. Se la lezione del mattino verte sulle vocali e le consonanti, dopo pranzo si spiegherà il concetto con attività più pratiche: illustrando le lettere in palestra, con il linguaggio cinestesico, ossia rappresentando le lettere con il corpo, oppure inventando una storia per ognuna, con uno spettacolo teatrale, o, ancora, “fabbricando” i segni nel laboratorio di ceramica. Nella settimana successiva al mattino toccherà alle lezioni di matematica e scienze, i cui concetti verranno affrontati nel pomeriggio sempre in ottica trasversale ed esperienziale”.
A casa , soprattutto nel weekend, l’invito è quello di rivedere il lavoro fatto a scuola. “Questo programma garantisce il benessere dei bambini. La dimensione del lavoro – spesso in gruppo oltre che individuale – consente ad ognuno di trovare il suo spazio e di esprimere il potenziale. Il clima di interdipendenza positiva favorisce una forte motivazione”
I bambini, non essendo sottoposti a stress e ad ansia di prestazione, sono tranquilli e certe dinamiche non si verificano. “Qui il maldipancia da scuola non esiste. E finora è rimasto assente anche il bullismo”.
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