Un numero elevato di lavoratori italiani, oltre la metà, può contare indirettamente su un aumento di 100 euro netti: questo grazie alle tante norme fatte approvare dal Partito democratico negli ultimi quattro anni e mezzo, benché avesse appena il 14% di deputati e senatori. Il concetto è stato espresso dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il 19 settembre, a margine dell’assemblea dei lavoratori in corso a Scalo San Lorenzo a Roma.
Zingaretti ha detto che ci sono diverse “cose che abbiamo realizzato in questa legislatura, malgrado nel Parlamento avessimo solo l’14 % dei parlamentari”, come “l’aumento dei salari fino a 100 euro netti al mese a 16 milioni di lavoratori con redditi bassi e medi”.
L’incremento stipendiale vale anche per chi non ha potuto contare, a dire dell’ex leader dei dem, su un rinnovo contrattuale, come oltre un milione di docenti e Ata: abbiamo fatto approvare “ristori a famiglie e imprese colpite dalla pandemia”, siamo “il Paese nell’UE con le maggiori risorse assegnate per il PNRR e fine della stagione dell’austerità in Europa”, abbiamo provveduto “all’abbassamento delle rette degli asili nido, all’assegno unico per i figli, dato più risorse per la scuola, l’università, la sanità”.
Nella lista dei vantaggi che i lavoratori hanno avuto, ha continuato il governatore del Lazio, c’è poi “il sostegno ai Comuni, la legge sulla parità salariale uomo donna, la fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno”.
A chi gli chiede se si tratta di promesse elettorali, Zingaretti replica: “No sono tutte” cose che abbiamo realizzato. “Insieme alla lotta al Covid c’è una storia di coerenze che è anche garanzia per il futuro”.
Quindi, il presidente della Regione Lazio guarda al voto politico di domenica prossima: “Per combattere più forti in un Parlamento diverso per il salario minimo, per aumentare gli stipendi nella scuola, per investire nella sanità e nella conversione green delle nostre imprese”.
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