Sono partiti gli Stati Generali della Scuola del Partito democratico. Ad aprirli, sabato 21 novembre, è stata la responsabile scuola del Pd, Camilla Sgambato, sostenendo che i Dem sono “convinti che la scuola sia la più grande infrastruttura del Paese e che sia il luogo dove si combattono le disuguaglianze”: per questo, ha detto Sgambato, “occorre evitare che la crisi sanitaria divenga anche crisi educativa”. Anzi, secondo il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, il Recovery fund metterà a disposizione dell’Italia risorse che mai ha avuto “negli ultimi cinquant’anni” che devono portare non ad una “restaurazione del Paese come era prima del Covid, bensì a un nuovo modello di sviluppo che faccia superare tutte le disuguaglianze che c’erano e ci sono: un modello di sviluppo che abbia al centro la scuola e il sistema formativo, dall’asilo all’università gratuita”.
Nel primo colloquio pubblico dedicato a questo tema con, Zingaretti si è confrontato con il professore Massimo Recalcati.
“Con il Covid – ha sottolineato il segretario del Pd – è caduto il velo su alcune fragilità. L’Italia post Covid non può tornare al gennaio 2019, dobbiamo cogliere l’occasione per darci come obiettivo di andare avanti. L’Italia pre Covid era l’Italia delle disuguagliane generazionali, formative, di genere, un Paese dove non si viveva bene. Allora dobbiamo sì fermare il Covid ma avere soprattutto l’obiettivo di un’Italia diversa”.
“Partiamo dalla scuola – ha proseguito – perché oggi non è chiara la centralità nel modello di sviluppo dell’aspetto formativo, dal nido fino all’università e dell’aspetto coesivo, quello di una comunità che non odia ma cammina insieme. La scuola è uno dei pilastri del nuovo modello di sviluppo”.
Il leader dei dem ha ricordato alcuni dati statistici sugli under 18 che vivono in povertà o che si annoverano tra i cosiddetti Neet per i quali l’Italia, con oltre il 20% dei giovani, fa toccare il record europeo.
“Un Paese che non aggredisce questi nodi – ha aggiunto – non può chiamare il futuro rinascita, ma semmai restaurazione”.
“Per questo – ha continuato il segretario Pd – non si puo’ non ripartire dalla scuola. All’articolo 1 della Costituzione si dice che la Repubblica è fondata sul lavoro, ma potremmo aggiungere sul lavoro e sulla scuola. Non voglio entrare in discussioni ideologiche ma voglio dare alla scuola concretamente centralità. Quindi serve una fase di ascolto, in punta di piedi del mondo della scuola, ma anche della decisione”.
Secondo Zingaretti ci troviamo “alla vigilia di una programmazione finanziaria, mai conosciuta negli ultimi 50 anni, i fondi del next Generation EU danno al sistema Paese una occasione unica e noi Democratici non vogliamo viverla in solitudine. Forse questa è la cosa più difficile, ma noi, al di là del tweet o della intervista polemica che insulta, vogliamo distinguerci come luogo che ascolta”.
Gli Stati Generali della Scuola, hanno annunciato i dem, sono solo il primo di un ciclo di incontri, cui seguiranno altri due cicli dedicati alla sanità e all’innovazione delle imprese: “Incontri – ha sottolineato Zingaretti – utili per ascoltare e ragionare e infine per decidere su temi che sono in agenda solo per l’emergenza e poco come elemento di innovazione”.
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