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Zone rosse, in DaD 9 alunni su 10. Meloni delusa da Draghi. Per Rampelli si doveva usare l’esercito

Da lunedì 15 marzo  almeno dieci Regioni italiane passano nella modalità “rossa”: fino Pasqua tutte le scuole che risiedono in quei territori passeranno alla DaD. Si parla di quasi il 90% di alunni costretti a seguire le lezioni da casa, che corrispondono a 7,6 milioni di allievi su 8,3 milioni totali saranno a casa.

C’è chi si sente più tranquillo, perché la trasmissione del Covid ha ripreso a salire, toccando numeri di nuovi considerevoli: oltre 26 mila nuovi contagi e 300 deceduti nel solo ultimo giorno, che si sommano ai 100 mila morti dall’inizio della pandemia.

Meloni: continua la strategia fallimentare

Duro, però, è il giudizio di Fratelli d’Italia verso la scelta che premia la tutela della salute. La presidente, Giorgia Meloni, si dice delusa dall’operato del governo.

“Da Draghi – sostiene Meloni – ci saremmo aspettati un deciso cambio di passo rispetto a Conte, ma le nuove misure restrittive decise oggi sono in perfetta continuità con la strategia fallimentare adottata dall’inizio dell’emergenza Covid”.

Secondo la leader di FdI, “il Governo continua a chiudere attività come ristoranti e palestre, invece di potenziare il trasporto pubblico, impedisce ai bambini e ai ragazzi di andare a scuola anziché mettere in sicurezza anziani e persone fragili, non investe come dovrebbe sull’assistenza domiciliare e le terapie nella fase precoce per abbassare la pressione su ospedali e strutture sanitarie”.

Rampelli: fermate gli assembramenti

Sulla stessa lunghezza d’onda si posiziona Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi: “La zona rossa rappresenta l’ennesimo fallimento dei Governi Conte e Draghi perché, a un anno esatto dall’esplosione della pandemia, non si è stati capaci di prevenire gli assembramenti che favoriscono l’aumento del contagio. Il virus cammina sulle gambe degli uomini il che significa che non si devono consentire gli assembramenti, anche utilizzando l’Esercito”.

Secondo Rampelli, “i luoghi di massimo contagio sono i luoghi delle folle e quindi metro, bus, ipermercati, luoghi dello struscio. E al contrario sono state chiuse le scuole, le palestre e i ristoranti, siti totalmente controllabili. L’assembramento è il primo alleato del Covid 19 ed è evidente che è stato totalmente inefficace il modello organizzativo che, invece di colpire il principale centro di riproduzione dell’infezione, si è accanito su un pezzo insostituibile della nostra struttura sociale ed economica. Continuare su questa strada è un suicidio”.

Alessandro Giuliani

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