Come anticipato dalla Tecnica della Scuola, da lunedì 15 marzo anche nelle 10 Regioni rosse e con la DaD introdotta al 100%, gli alunni disabili potranno recarsi scuola. A ribadirlo è stato, nella serata di venerdì 12, il ministero dell’Istruzione che ha inviato ai dirigenti scolastici una Nota operativa (la n. 662) per chiarire alcuni aspetti relativi al Dpcm dello scorso 2 marzo 2021.
Sentito anche l’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, i dirigenti scolastici del MI hanno specificato che pure nelle zone rosse gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali avranno comunque la possibilità di attuare l’attività in presenza.
Se necessario, le scuole potranno mantenere attive le attività laboratoriali.
Nella Nota si specifica che pure con il Dpcm del 2 marzo, come quello dello scorso autunno, “resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso dei laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”, anche nelle cosiddette zone rosse.
Sempre come già scritto da questa testata giornalistica, assieme agli alunni disabili e Bes le lezioni potranno essere seguite pure per da un gruppo di compagni, nell’ottica di permettere al disabile di interagire ai fini di un’effettiva e reale inclusività.
Sempre nel decreto del governo si specifica che ove ricorrano le condizioni per la frequenza, anche in zona rossa, da parte di studentesse e studenti con bisogni educativi speciali e con disabilità, le scuole, l’obiettivo è “rendere effettivo il principio di inclusione valuteranno di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti alla stessa sezione o gruppo classe – secondo metodi e strumenti autonomamente stabiliti e che ne consentano la completa rotazione in un tempo definito – con i quali gli studenti BES possano continuare a sperimentare l’adeguata relazione nel gruppo dei pari, in costante rapporto educativo con il personale docente e non docente presente a scuola”.
Ne consegue che anche i loro docenti dovranno recarsi nella sede di servizio. E non solo quelli di sostegno: così come era accaduto lo scorso autunno, poiché gli specializzati in didattica speciale pur essendo insegnanti della classe, debbono rivolgere la loro opera principalmente verso l’allievo disabile.
In caso contrario, si assisterebbe al paradosso che l’alunno disabile o Bes e una parte della classe si recheranno a scuola, mentre i loro insegnanti farebbero lezione da casa.
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