Un fantoccio in mano ai marpioni del suo comitato elettorale che lo danno in pasto al pubblico o gli impongono le dichiarazioni opportune, in base al fabbisogno. Un burattino le cui fila tirano i consiglieri e i futuri funzionari del suo governo, mentre nell’episodio che riguarda la scuola è amaro constatare il ruolo del sindacato che fa accordi sottobanco, non con la marionetta, che è una “zucca”, ma coi possibili dirigenti: marpioni e opportunisti, collusi e senza scrupoli. Uno spaccato insomma, forse veritiero, di ciò che si verifica quando la scuola scende in piazza per chiedere i diritti.
Pietro Zucca ha dichiarato che “La scuola pubblica è inutile” e i professori protestano sotto la sede del suo comitato elettorale dove le vere teste pensanti mettono in atto una sorta di “strategia della tensione”: provocare i manifestanti per indurli a rompere tutto, comportandosi in modo che dalla ragione passino al torto. L’idea è di lanciare zucche contro Zucca per scatenare i giornali e condannare la manifestazione, dando così l’aureola del martire al candidato. Singolare operazione della Ray che però è forse vista da un pubblico assai ridotto.
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